Venerdì, 19 Apr 24

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Strani giorni

Misure che sembrano uguali per tutti in realtà non lo sono affatto

In quello che si scrive, se non lo si fa per professione, si riflette sempre lo stato d’animo di cui siamo pervasi. E allora anche il titolo di un brano musicale può divenire quello di un’opinione. Questa settimana volevo scrivere del Palazzo Ducale e della sua irreale vicenda, ma il casuale ascolto di una canzone, la lettura di un libro, la visione di una foto e il resoconto di alcuni provvedimenti economici hanno modificato il mio umore. La canzone è di Sgalambro-Battiato, il libro è “Tempi Strani” di Ilvo Diamanti, la foto è quella di una dolcissima bimba che regge un cartello durante una manifestazione con su scritto ‛Sono qui per il mio futuro’, i provvedimenti economici sono quelli del Governo che taglia i fondi per l’assistenza alle persone colpite da gravi malattie invalidanti – SLA (sclerosi laterale amiotrofica), sclerosi multipla, distrofia muscolare ecc.– e quelli del Comune che aumenta l’IMU.

Ci eravamo ormai rassegnati ai tagli che il battage mediatico ci propina in ogni momento come indispensabili. Ma vi sono tagli e tagli. Si riducono i fondi per l’assistenza, a livello centrale, a famiglie che portano croci pesantissime sulle spalle, mentre si buttano via 18 miliardi di euro (non è un errore) per l’acquisto di cacciabombardieri o per il risanamento, sempre miliardario, di banche in difficoltà, e si potrebbe continuare a lungo.

A livello locale si aumentano con leggerezza l’addizionale IRPEF e IMU, per l’impellente necessità di fare cassa data la pregressa situazione finanziaria, senza tener conto che misure che sembrano uguali per tutti finiscono per essere aberranti tra disuguali. Non aver previsto differenziazioni per reddito, per l’Irpef, e per categorie catastali, per l’IMU, rendono iniqui provvedimenti che gravano anche su entrate che sono al di sotto della soglia di povertà. Immagino le obiezioni, ve ne potrebbero essere tante, ma non sono valide per chi è costretto a vivere con meno di mille euro al mese. I tempi sono strani e difficili, la crisi non è finita, lo stesso Governo indica un peggioramento di tutti gli indici per il 2013 e questo fa capire che vi sarà bisogno di nuove misure. È da quando siamo entrati nel tunnel della crisi che alcuni propugnano una patrimoniale sui grandi redditi: considerato l’andamento delle cose sicuramente vi sarà, ma visti l’orientamento del Governo e le dichiarazioni del nostro delegato al bilancio – che ci fa sapere che il comune di Atripalda non è attrezzato a diversificare le aliquote, e c’è da credergli, dato che ha fatto emergere la vergognosa situazione catastale che davvero fa sembrare Atripalda il Vicum di lupoliana memoria –, essa sarà ancora una volta… uguale per tutti.

E allora il libro che ho citato prima focalizza l’attenzione proprio sul fatto che non si può non pensare al domani se il presente ci opprime, e la foto di quella bimba che reclama il suo futuro ci deve spingere a trovare strade diverse per affrontare l’emergenza.

Questo deve farlo e gridarlo forte per primo chi soffre di più, perché come scriveva James Baldwin: “Chiunque abbia lottato contro la povertà sa quanto è estremamente costoso essere poveri”.

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