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Chiusi per ferie

Un incredibile vuoto istituzionale ha accompagnato una estate più piatta che mai

La stagione estiva che volge al termine avrà ben poche ragioni per essere ricordata, se non per essere stata la più piatta, desolante e vuota degli ultimi anni. Com’era facile immaginare (e lo abbiamo scritto sull’ultimo numero di luglio) appena sgonfiati i palloni dello Sport Village sulle serate atripaldesi è calata la notte. Eppure (lo diciamo ogni anno) non accade la stessa cosa nei paesini intorno al nostro dove, anzi, si continua a registrare un invidiabile fermento a costo zero. Ed è inutile continuare a prenderci in giro con la storiella, tutta da dimostrare, dei soldi che non ci sono perché per la mezza dozzina di nuovi condizionatori installati a luglio al Comune i denari sono stati trovati in pochi giorni. La verità è che non c’è voglia di fare nulla e quel poco che si fa è più per sé stessi che per gli altri. Insomma, chi sperava che da questa nuova amministrazione arrivasse una vigorosa spinta accompagnata da nuove idee e voglia di fare sta ancora aspettando.

Tuttavia, se concludessimo che sotto il sole d’agosto non c’è stato nulla di cui discutere ci sbaglieremmo perché gli argomenti, a chi è rimasto in città, non sono mancati. Innanzitutto hanno fatto quasi tenerezza i tre ragazzi “assunti” attraverso l’istituto della mobilità per la manutenzione del verde pubblico. In una delle prime uscite, il camioncino di servizio si è schiantato, pare per un problema ai freni, contro un muro ed uno dei tre operai è finito all’ospedale. Il tutto mentre mai come quest’anno in Piazza Umberto I, dove si pietiva a gran voce un’idropulitrice per la pavimentazione, l’erba ingialliva a vista d’occhio, insieme al Monumento ai Caduti che dal verde lucido dell’inaugurazione è passato in poche settimane al grigio matto prima che lunedì scorso uno dei restauratori non arrivasse a ridargli un po’ di smalto a suon di pennellate. E, sempre in Piazza, ogni domenica mattina, hanno fatto tenerezza anche i quattro gazebo del “mercatino del contadino” che, probabilmente, a “grande richiesta” resteranno addirittura fino a dicembre. Tuttavia, ciò che in queste ultime settimane si è avvertito in maniera forte è stato il vuoto istituzionale, l’assenza di ogni forma di controllo, di presenza, di attenzione da parte dell’Amministrazione. Tranne pochi consiglieri comunali sempre presenti sul territorio e sempre a lamentarsi perché non va niente bene, non si è visto più nessuno. In Piazza i Vigili si sono visti solo dopo uno spiacevole episodio che ha visto per protagonista il figlio di un consigliere comunale, feritosi al volto per scappare da un cane di proprietà non tenuto al guinzaglio come prevede l’ordinanza. E sembra che anche al Comune sia accaduta più o meno la stessa cosa se è vero, come si dice, che per un paio di settimane a cavallo di Ferragosto sono mancati, contemporaneamente, sindaco, vicesindaco (convolato a nozze), segretario generale, vicesegretario e almeno un paio di capisettore. La giunta, poi, per oltre un mese non si è mai riunita, né il Consiglio comunale ha svolto sedute estive. Insomma, mancava solo il cartello “chiuso per ferie”.

Ma in ferie non tutti ci sono andati. Ad esempio la maggior parte degli amministratori e dei dirigenti dell’Udc che hanno trovato il tempo per riunirsi convivialmente (chiedere a Fb), per criticare aspramente il sindaco Spagnuolo, per promettere fuoco e fiamme, per far vedere al primo cittadino una volta e per tutte chi comanda, per decidere di... non fare assolutamente nulla prima che il sindaco proceda con l’annunciato rimpasto di settembre, quando in giunta dovrebbero entrare (si dice) Landi e Aquino al posto di Iannaccone e Tomasetti, insieme all’attribuzione delle deleghe alla neo consigliera del Pd, Parziale, e del ruolo di presidente del Consiglio comunale a Pascarosa. Tutto mentre degli altri partiti di maggioranza (Pd, Fli e Scelta Civica) si sono perse proprio le tracce, in attesa del rientro del vicesindaco Tuccia dal giro di nozze. Il numero due di palazzo di città ha promesso, infatti, che al suo ritorno si sarebbe occupato sostanzialmente di due cose: di dare finalmente alla luce il Piano urbanistico comunale e di mandare a casa i dipendenti fannulloni. Altrimenti a casa ci andrà lui.

Intanto, però, al Comune non si respira, come al solito, una bell’aria. Sul fronte economico-finanziario non ci sono grosse novità anche se rischia di saltare la prevista cessione dell’ex scuola rurale di San Gregorio. Nicola Pece, l’aggiudicatario dell’immobile per la somma di circa 94mila euro, avrebbe, infatti, deciso di rinunciare all’acquisto in contanti perché preferirebbe che l’importo fosse scalato dalla somma complessiva di circa 150mila euro che ancora vanterebbe dal Comune per lavori non pagati. E non è detto che non la spunti. Sempre per fatture non pagate, poi, si registra una certa fibrillazione intorno agli esiti di una gara d’appalto. Le notizie sono ancora frammentarie e non verificabili, dunque è necessario attendere sviluppi, ma il via vai di consiglieri comunali dalla caserma dei carabinieri che si è registrato lunedì scorso potrebbe avere a che fare con l’episodio oltreché con una querela per diffamazione presentata dal sindaco Spagnuolo per alcuni commenti apparsi su Facebook lo scorso anno.

Ora, però, si riparte davvero, con leggerezza e senza affanni.

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