Sabato, 20 Apr 24

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Protezione civile in frantumi

Aumenta il numero di volontari improvvisamante "congedati" dal gruppo

Il sindaco Laurenzano, quale unica autorità di Protezione civile del Comune, è chiamato a fare piena luce su quanto sta accadendo nel Corpo di volontari di Atripalda. La richiesta arriva da alcuni concittadini (come, ad esempio, la firmataria della lettera che pubblichiamo a fianco) che, improvvisamente, non sono stati più coinvolti nelle attività del Corpo denunciandone una gestione, in assenza di regolamenti interni, quantomeno disinvolta e personalistica. I volontari, molti dei quali “ex” perché non più fatti partecipi, improvvisamente, nelle operazioni del Corpo, preferiscono non esporsi perché temono dispetti o ritorsioni, ma di storie come quelle che raccontano al nostro giornale i volontari Russo e Giarnese ve ne sarebbero diverse. Almeno mezza dozzina di concittadini hanno segnalato che quanto accaduto a Carmine Russo (il volontario non sarebbe stato più chiamato dopo un malinteso con l’assessore De Vinco) era più o meno accaduto a loro e qualcuno sarebbe stato addirittura “fatto fuori” solo per aver manifestato una critica. Nel mirino, ovviamente, c’è l’assessore delegato Maurizio De Vinco (che ci ha fatto già sapere di non ritenere utile rilasciare dichiarazioni, quantomeno a noi de “il Sabato”, ndr.), accusato di disporre a proprio piacimento di un ristretto gruppo di volontari, sostituendosi da fatto sia a chi ha la responsabilità tecnica del Corpo, ieri Giancarlo Vassallo, oggi pare il suo vice Antonio Quatrano, sia al sindaco stesso che resta, per legge (art. 15 Legge 225/1992), l’unica autorità comunale. È certo, insomma, che ciò che si sta verificando è favorito dall’assenza di regole e regolamenti, ma probabilmente anche di requisiti e riconoscimenti, per disporre di un Corpo da impiegare anche per iniziative che esulano dalle proprie funzioni (come quella delle “ronde” per i rifiuti) e senza troppi intralci burocratici. Ed è così che viene fuori anche la discutibile gestione degli attestati di partecipazione al Corso di primo soccorso svolto alcuni mesi fa, già rilasciati dalla Croce Rossa provinciale (che su questa questione si è mostrata molto abbottonata confermando solo che gli attestati rilasciati sono in numero uguale a quello per cui ne era stata fatta formale richiesta dal Comune e che, quindi, dovrebbero essere 15) ma non ancora consegnati ai partecipanti, o quantomeno non ancora a tutti. Così come non si sa bene quanti volontari siano coperti da polizza assicurativa contro gli infortuni, se il Corpo è formalmente iscritto nell’elenco nazionale del Dipartimento della Protezione civile, se le richieste di iscrizione al Corpo siano mai state formalmente protocollate, chi e con quale autorità ha sostituito improvvisamente la serratura della sede di contrada Ischia e così via. Una serie impressionante di dubbi e incertezze che cominciano a filtrare dall’interno del Corpo che tratteggiano un quadro a dir poco oscuro e sul quale il sindaco, impegnatosi pubblicamente a non “delegare” più al buio, deve evidentemente avvertire la necessità di intervenire.

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