Venerdì, 19 Apr 24

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«Questa non è musica per le nostre orecchie»

Lettera aperta di un gruppo di residenti di contrada Santissimo e via Cesinali

Nel campetto polivalente il mercoledì sera è sempre festa

L'estate, si sa, è foriera di buon umore! Clima allegrotto è ciò che nostro malgrado respiriamo nel ridente e canoro quartierino intorno al centro sportivo di contrada Santissimo. Qualche settima è già passata da quando la kermesse musicale ospitata ad Atripalda in pieno centro abitato ha inaugurato la stagione estiva! I timpani di noi poveri abitanti tra contrada Santissimo e Via Cesinali, superato l'impatto iniziale, si avviano faticosamente e con enorme spirito di sopportazione a subire un'assordante invasione di musiche e canzoni a volume considerevole, praticamente a cielo aperto. Peccato che Atripalda non possa atteggiarsi ad imitare un'atmosfera da rotonda sul mare d'altri tempi! E peccato, io direi correggendomi - per fortuna - che gli abitanti di un paese non sono tutti uguali. E sì, perché ad Atripalda non ci sono soltanto persone desiderose di lanciarsi settimanalmente in una improvvisata pista da ballo e “zompettiare” qualche oretta, per ingannare il tempo e sgombrare la mente. C'è, ma forse sfugge ai distratti, gente di tutte le età e dagli svariati gusti intellettuali che vorrebbe ristorasi in pace, magari dentro o fuori casa, ma senza dover subire supinamente la molestia gratuita di chi vuole far musica, magari anche legittimamente, ma pur sempre, ribadisco, a cielo aperto e in giorni feriali. La domanda è: dove si situa la tutela delle nostre libertà personali? Perché dobbiamo subire sistematicamente con cadenza settimanale un appuntamento molesto che incrocia le nostre serate estive? E non mi si dica che i più gradiscono perché per fortuna la democrazia non è sempre un fatto di numeri, ma anche e soprattutto di tutela delle minoranze. Evidentemente non è dato scegliere, la parola d'ordine è: non ti piace, arrangiati!

Un gruppo di residenti fra c.da Santissimo e via Cesinali

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Commenti  

 
#3 Guest 2010-07-16 13:15
Ho letto di paesi dove anche il suono delle campane viene sacrificato al "benessere" della cittadinanza... mi pare che si stia esagerando....S e le serate non attraggono i soliti coatti in vena di bravate da caricare su Youtube, lasciate che le persone si divertano!
 
 
#2 Guest 2010-07-15 10:15
Bravo divino Achille. Hai sintetizzato perfettamente il pensiero della maggioranza degli atripaldesi. Meglio scendere e godere di una bella serata che chiudersi in casa ad invocare il silenzio. Viva la "Buccia".
 
 
#1 Guest 2010-07-14 16:19
Ma allora mummificatevi in casa... ma non vi sta mai bene niente... da voi non deve volare una mosca... la musica non la volete, il mercato neppure, i ragazzi del quartiere li avete scacciati... e siete pure quattro gatti... dovreste firmarvi: pochi residenti di C .da Santissimo, non 3000 come avete spudoratamente detto per il Mercato... siete solo intolleranti, a cui la vita evidentemente non dà soddisfazione se riuscite pure a disprezzare un po’ di musica ed il colorito via vai delle persone che passeggiano per il mercato... Dovreste vivere nelle grotte con l'ovatta nelle orecchie e il fuoco sempre acceso per tenere lontani i lupi....
Credo che le iniziative fatte sul campetto siano positive , aggreganti, offrono la possibilità a chi non può andare in vacanza di passare una serata piacevole e di distrazione, oltretutto le case sono molto calde in questo periodo...
Neanche a farlo apposta la cadenza è settimanale, come il mercato, quindi mi chiedo di cosa vi lamentereste negli altri giorni?
Non è meglio scendere e partecipare che invocare la soppressione di un momento di allegria in un paese in cui non esiste socialità ed in cui non viene mai organizzato nulla durante l'estate?....
Un consiglio tecnico: abbassate le serrande e istallate i doppi vetri fonoassorbenti, così forse riuscirete anche a non sentire le vostre stesse paranoie…
Viva la libertà, viva la musica, viva Sergio 'a buccia.