Giovedì, 18 Apr 24

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«Come si è ridotta la bella chiesa dell’Annunziata»

Dopo tanta fatica per salvaguardarla, l’impegno del passato si scontra oggi con l’abbandono del presente

La chiesa dell'Annunziata in Piazza Garibaldi

L’oratorio della chiesa, con l’annesso “Hospitale dei poveri camminanti e archivio”, in seguito al sisma del 1980 andò completamente distrutto. Per molti che non conoscono la storia di questa chiesa, bisogna dire che in essa San Sabino Vescovo officiava la santa messa tra la fine del quinto e l’inizio del sesto secolo d.C.
Dopo il terremoto, le ruspe selvagge e gli sciacalli contribuirono alla quasi totale distruzione di essa. Un gruppo di persone, formato da Don Gerardo Capaldo, Franco Ambrosone, Giuseppe De Piano, Sabino Amoroso, Galante Colucci ed il sottoscritto, si impegnò affinché questa chiesa non fosse demolita. Recuperammo il suo oro, le tele, gli oggetti sacri, la proprietà terriera e i fabbricati.
Ne agevolammo di molto il ripristino. L’architetto Villani si interessò tantissimo, tanto che fu la prima chiesa aperta al pubblico. Poi molti di noi dovettero trasferirsi per motivi che non sto qui a dire e, oggi, la chiesa è nuovamente pericolante. Peccato, perché così finiscono le cose più belle. Ben dice il professor Cassese: quando un paese dimostra di conoscere il proprio passato, e di questo si affatica a mettere in luce uomini e fatti per trarne un monito di vita, significa non solo che esso ha coscienza della sua vita presenta , ma soprattutto che si preoccupa del proprio avvenire. Fuor di queste condizioni non c’è che ristagno, morte dello spirito.
Mi auguro che qualcuno si interessi.


Benito Oliva

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