Giovedì, 25 Apr 24

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Lettera aperta al prossimo delegato di Alvanite

Caro amico ti scriviamo, non per distrarci un po’, ma per continuare a compiere il nostro ruolo di membri di un Comitato di Quartiere, magari scomodi, ma quanto mai onesti e trasparenti; che tu ti chiami Tizio o Aldo, o in qualsiasi altro modo, a noi non interessa. Ciò che è importante è che non eludi le tue responsabilità. Ricordati che il tuo mandato politico ti “obbliga” a non deludere le aspettative degli abitanti di questo quartiere, gente semplice che fatica ad arrivare alla fine del mese, gente che si è stancata di essere etichettata “delinquente”, gente che contro la sua volontà e senza alcuna colpa è stata “allontanata” dalla vita cittadina, in altre parole gente “esclusa”, gente che tu hai imparato impietosamente a conoscere solo con il nome di elettori. Ogni volta che ad una famiglia viene staccata l’erogazione della luce o del gas, ogni volta che qualcuno occupa abusivamente una casa comunale, ogni volta che vicino ai cassonetti dei rifiuti ci sono cumuli di immondezza, ogni volta che si verificano queste piccole grandi angherie quotidiane, uno di voi politici dovrebbe essere mandato a casa per “mancanza di assennatezza politica”. Questo è il nostro metodo di valutazione. Poi c’è chi giudica, ad esempio, in base alla “briosità” ma questo metro di giudizio a noi del Quartiere non appartiene. Caro amico, non preoccuparti, stai tranquillo! A noi poco interessa che tu sia un politico “effervescente con o senza bollicine”, a noi preme farti sapere che accettando questa delega sceglierai “gli esclusi”. Se accetterai non dovrai essere solo a nostro favore, ma dovrai scegliere di stare dalla nostra parte, qualunque cosa questa scelta ti costi. Sono due atteggiamenti molto diversi, come puoi ben capire. Chi ti ha preceduto non aspettava – semplicemente – che noi portassimo i problemi nella “Casa Comunale”, ma è venuta a “Casa Nostra” e si è seduta accanto a noi. Il suo non era e non sarà solo buonismo ipocrita perché ha capito subito che, francamente, non lo tolleriamo più. Quindi continua sulla strada che ti ha tracciato colei che ti ha preceduto perché secondo noi era quella giusta. Incontrerai tantissimi problemi che non deriveranno dal nostro comportamento ma da quello di alcuni dei tuoi colleghi. Ti preghiamo di spulciare tutti i progetti, le iniziative che il Comitato ha presentato e di chiedertu come mai in un anno e mezzo non sono stati mai realizzati. Se questa delega la prendi a cuore indaga e poi ti preghiamo di far sapere a tutti cosa significa occuparsi di Alvanite. Noi ti avvisiamo: sarai solo! I tuoi colleghi alla prima richiesta di aiuto scapperanno. Prova a chiederlo a chi oggi, giustamente, ha rifiutato la delega. Se la gente del nostro Quartiere ci guarda con rabbia ha ragione! (Non ci importa della rabbia di tutti, ma solo di quelli che meritano la nostra stima, “intelligenti pauca”). Ma ad essere guardati con rabbia dovreste essere voi cari signori della politica perchè mentre voi riuscite a placare gli animi con qualche favore, noi questo potere non lo abbiamo. Ci stiamo rimettendo la faccia e per che cosa? Per la gloria? Se fino a questo momento abbiamo accettato la posizione di “parafulmine” dell’amministrazione comunale c’è un motivo: la vostra “caduta” causerebbe la nostra e questo significherebbe che Alvanite capitombolerebbe di nuovo nel dimenticatoio. Cari signori davvero credete che il Comitato sia stato eletto grazie a voi? Vi sbagliate! Solo qualcuno di voi si è interessato alla sua elezione, ma il vero merito andrebbe riconosciuto ai candidati. Ma a questo punto ci sorge qualche dubbio sul fatto che voi ci teniate alla nostra esistenza. Caro amico, cerca di far capire ai tuoi colleghi che è arrivato il momento di cambiare la cultura del conseguimento del consenso, non deve basarsi più sul principio dello scambio, che oltre ad essere indecente è anche improduttivo, ma su quello della corresponsabilità. E’ necessario far passare il messaggio che siamo tutti parte di uno stesso organismo in cui ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità. Quindi una periferia conquistata con il coinvolgimento e con il dialogo e non diseducata attraverso la politica poco lungimirante dei piccoli privilegi. Caro amico, ti prego ricorda alla tua maggioranza che l'”unità” è un valore fatto di ascolto reciproco e non è un ricatto da tirare fuori ad ogni opinione non condivisa. Caro amico, noi cittadini ed elettori siamo indignati perché traditi da comportamenti incongruenti nei metodi con il programma che abbiamo votato. Atripalda è stanca di essere “non donna di province ma bordello” (e abbiamo scomodato anche Dante). Siamo stanchi delle vostre liti, delle vostre crisi amministrative, della richiesta di dimissioni di questo e quell’assessore, dei vostri comportamenti da cani sciolti senza curarsi minimamente che nel frattempo i problemi della città si aggravano. Caro amico, vogliamo provare a fare di questo quartiere in difficoltà lo spazio strategico del rilancio di questa nostra bellissima cittadina? Ti assicuriamo che noi abitanti di questi quartieri difficili siamo portatori di grandi potenzialità. Proviamo a fare un grande sforzo in materia di rinnovamento urbano e di trasporti. Non solo in risposta ad una domanda, ma anche perché il rinnovamento e i trasporti sono settori d’innovazione e di eccellenza per l’economia. Basta che si attui una politica di formazione che faccia di noi abitanti dei quartieri difficili, i veri attori della crescita. La vostra responsabilità politica è di portare la consapevolezza che la ricchezza di Atripalda di domani deriverà anche dai talenti degli abitanti di questi nostri quartieri. Ci scusiamo se ci siamo inserirti "a latere" del dibattito sul rimpasto in giunta però era doveroso dare atto, in qualità di membri del Comitato di Quartiere di Alvanite, della grande passione con la quale Nancy Palladino si è occupata di questa contrada. Dispiace che non abbia riaccettato la delega perché era comunque un punto di riferimento che avevamo collaudato e sperimentato. Mi sembra superfluo ribadire che condividiamo e apprezziamo il lavoro che lei ha svolto fino a questo momento per tutti noi, fosse solo per l’assidua presenza… Avanti il prossimo! Con rabbia ed affetto

Il CdQ di Alvanite

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