Giovedì, 25 Apr 24

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Gli Atripaldesi non sono allocchi

Dalle pagine del settimanale “Il Sabato” del 7 settembre u.s., gli atripaldesi sono stati informati dal Comitato Festa di San Sabino che il rito - retrocesso a usanza ad axcusatio non petita - dell’alzata del Pannetto di San Sabino è soltanto “un atto simbolico che anticipa la festa del Santo Patrono” e che lo spostamento della data della cerimonia dal 16 agosto (giovedì), al 19 (domenica) “è l’inizio di adeguamento alle prossime feste religiose che si svolgeranno soltanto di domenica”!

Ma il Comitato, dal Presidente al Coordinatore, dai membri al coordinatore onorario, pensa veramente che gli atripaldesi siano diventati così allocchi da accettare supinamente una tale offesa alla loro intelligenza? Già il 9 febbraio scorso, allorquando il rito della processione fu superficialmente, a mio modesto avviso, trasferito alla sera, s’erano state delle proteste colpevolmente tacitate dalle sopravvenute preoccupazioni generate dalle abbondantissime nevicate. Orbene, si comprendono l’imbarazzo e le difficoltà del Comitato e del Parroco (don Enzo non me ne voglia!) nel dover giustificare le ragioni che li hanno indotti a manomettere, per ben due volte in questo anno, una tradizione ultracentenaria senza il consenso della collettività e nel silenzio assordante delle Istituzioni: Congregazioni, Amministrazione comunale, mass-media, Consiglio Diocesano, Pro Loco e associazioni varie. Non sarebbe stato più corretto ammettere di aver commesso, in buona fede, un grave errore e, cioè, di aver sottovalutato l’attaccamento degli atripaldesi ad una tradizione ultracentenaria perpetuata nei secoli e trasmessa con fede genuina dai loro avi? Una delle ultime alle quali noi tutti atripaldesi siamo visceralmente legati e nella quale ci riconosciamo tutti, credenti e non credenti, piuttosto che arrampicarsi sugli specchi fino a offendere la nostra modesta intelligenza accampando giustificazioni peregrine? Non trattasi di velata polemica, caro Direttore, né di “chiacchiere di marciapiede” bensì di una dovuta, sentita e opportuna rivendicazione per riappropriarsi del proprio passato irresponsabilmente alterato. Sappiamo tutti quale importante valore rivesta sul piano della crescita educativa e civile delle future generazioni il rispetto delle tradizioni soprattutto in un contesto alquanto disgregato quale è il nostro Egr. Comitato di San Sabino: il 9 febbraio, la statua del Santa Patrono, qualunque fossero le condizioni atmosferiche, veniva immancabilmente portata in processione lungo le strade cittadine unicamente e soltanto dopo la celebrazione della Messa “cantata” delle ore 11. Il Pannetto di San Sabino veniva inderogabilmente alzato il 16 agosto. Il resto sono soltanto “chiacchiere di Comitato”. Quelle citate sono due tradizioni che fanno parte della storia e della cultura del nostro paese. Gli atripaldesi lontani dalla propria città rivivono col cuore e con nostalgia le ore e i momenti di queste celebrazioni. Ricordiamoci tutti di quando il compianto Mons. Don Raffaele Aquino, assente dal paese il 16 agosto per motivi vari, partecipava alla funzione da lontano, facendosi raggiungere telefonicamente al momento degli spari che seguivano l’alzata del Pannetto. E’ vero, cav.uff. Gennaro Marena, ancora coordinatore onorario del Comitato? Al quale Comitato vorrei suggerire di non lamentarsi e di non accusare i cittadini atripaldesi di scarso entusiasmo, di ingratitudine, di poca generosità nelle offerte. Il vostro impegno è encomiabile però siete in errore quando pensate che senza di voi i festeggiamenti non si farebbero. In alcune occasioni, secondo il mio modestissimo parere, è meglio non fare che fare male (Avellino docet). Non è vero che gli atripaldesi sono ingrati, no, non è vero! Vi siete mai chiesti serenamente e seriamente il perché la gente, me compreso, si rifiuta di concorrere ed è sempre meno entusiasta del vostro operato? Avete voi, e chi via preceduto, mai consultato i cittadini sugli spettacoli da realizzare? Sulla partecipazione alle elezioni dei componenti dei Comitati? (si continua a designare dall’alto pochi “unti” dal Signore) e, quindi, non se l’abbiano a male gli attuali, degnissimi, membri, proni ai desiderata del Grande Capo. E’ stato mai presentato pubblicamente un bilancio certificato degli incassi e delle spese? Questo è il risultato che voi stessi (mi riferisco anche e soprattutto ai vostri predecessori) avete ottenuto. Mi fermo qui, dichiarandomi disponibile per ogni ulteriore chiarimento. Con l’occasione, sostituendomi una volta tanto a chi di dovere, ricordo ai concittadini che, lo avessero dimenticato, domenica prossima, 16 settembre ricorre il quattrocentesimo anno dalla ricognizione e dalla traslazione del corpo di San Sabino Vescovo e di San Romolo Diacono. Sarebbe opportuno e giusto festeggiarli tutti insieme.

Manlio Berardino

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Commenti  

 
#1 Romei G. M. 2013-12-02 19:15
Panem e circens, continuate pure.