Caro direttore,
da molti anni - e quindi con scarsissimi risultati - provo a dialogare con progettisti e direttori dei lavori, sulle modalità di realizzazione delle rampe per diversamente abili nei marciapiedi di vie e piazze atripaldesi. Purtroppo vengono realizzati con un residuo di barriera, che oggettivamente costituisce un ostacolo per la normale utilizzazione della rampa. Quando poi i lavori vengono eseguiti senza l'attenzione per i dettagli (e i dettagli fanno sempre la differenza), ci ritroviamo delle rampe che conservano una evidente barriera architettonica (oltre i 5 centimetri in Piazza Umberto e Via Ferrovia). Anche nei cantieri in itinere, dove è evidente una lodevole attenzione alla problematica ed all'estetica, vengono mantenuti gli ostacoli (4 centimetri) al pieno raggiungimento dell'obiettivo di progetto. Tutto ciò mi sembra assurdo, soprattutto se motivato da una debolissima considerazione sulla formazione di eventuali accumuli d'acqua in occasione delle piogge. Basterebbe farsi un giro per altre città (o altre nazioni) dove le problematiche di mobilità urbana per i diversamente abili vengono affrontate e risolte con lo stesso sforzo economico prodotto ad Atripalda. Ma forse ci vorrebbe solo un minimo di buon senso, quello che - come per i dettagli - fa sempre la differenza. Ti saluto omettendo la produzione di supporti normativi e siti specifici che, ovviamente, sono in contrasto che quello che realizziamo ad Atripalda.
Lettera firmata
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