Venerdì, 19 Apr 24

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Assemblea PD, vince la mozione Bersani

Partecipazione superiore ad ogni aspettativa. La corrente del sindaco battuta da quella del suo vice

 

È terminata poco prima della mezzanotte di mercoledì scorso l’assemblea cittadina del Partito democratico per la votazione delle mozioni congressuali e l’elezione dei dieci delegati all’assemblea provinciale in programma il prossimo fine settimana. La mozione Bersani ha prevalso con un buon margine su quella Franceschini (circa 60% a 40%) mentre quella Marino, che non aveva alcun rappresentante cittadino, non è andata oltre il 3%, sotto la soglia del 5% (nazionale) necessaria per la partecipazione alle Primarie del 25 ottobre. La sezione del PD di Atripalda, dunque, si è ancora una volta spaccata, anche se, a differenza di altre volte, si è respirato un clima meno avvelenato. Ad avere la meglio è stata la corrente che faceva capo alla segreteria cittadina, rappresentata, per brevità, da Evangelista, Tuccia e Aquino, contrappostasi, almeno fino ad oggi, a quella filo-amministrativa rappresentata dalla De Simone, Laurenzano e Tomasetti. Discorso a parte per l’area centrista ex Civitas, fino alle elezioni Provinciali schierata al fianco della De Simone e oggi confluita, quantomeno rispetto alla mozione regionale, nell’area Bersani. Solo così si spiegherebbe, infatti, lo scostamento, seppure di pochi voti, fra le mozioni sul piano nazionale e regionale e la presenza di alcune schede bianche nella votazione sulle mozioni nazionali. Ma il dato forse più interessante di tutti e che dovrebbe far riflettere non poco è stata l’affluenza (63%) più che discreta a dispetto delle previsioni della vigilia, tant’è che la sede del circolo di piazza Garibaldi si è rivelata assolutamente inadeguata ad ospitare l’assemblea. Circa 200 le persone che compostamente in fila hanno atteso il proprio turno fino alle 23:15 per votare, molte di meno, però, quelle che hanno avuto l’opportunità di ascoltare i 7 interventi (Losco, Paris, Alvino, Beatrice, La Sala, Antonacci e Aquino) che si sono succeduti fino alle 20:30 circa dopo l’introduzione della segretaria Evangelista e la presentazione delle tre mozioni (affidate a Bruno per Bersani, De Simone per Franceschini e Forgione per Marino). Un’assemblea, dunque, che si è certamente caratterizzata per partecipazione, discussione e clima disteso e che può rappresentare, se ci sarà la volontà, un buon viatico per rilanciare un’iniziativa politica sul piano cittadino degna di questo nome e non finalizzata esclusivamente ad un risultato numerico, elettorale o congressuale che sia. «Da quando è nato il Partito democratico - ha dichiarato Evangelista nell’introduzione ai lavori - non c’è stato un solo passaggio sereno. Mi dispiace non essere riuscita a realizzare un “amalgama compiuto”, ma abbiamo dovuto lottare contro un sistema più grande di noi mettendoci sempre la faccia. Spero che chi verrà dopo di me ci riuscirà potendo contare su un sostegno unitario». Parole pesanti che, con ogni probabilità, chiudono una stagione. Da oggi se ne apre un’altra.

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