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Medico coiunvolto nella truffa delle assicurazioni

Un professionista atripaldese è stato iscritto nel registro degli indagati, in questi giorni sarà ascoltato dalla procura di Nola

Escluso il coinvolgimento dei medici di famiglia

L’indagine condotta dai carabinieri di Nola, che ha svelato un giro di falsi incidenti, ha toccato da vicino anche la nostra città. Nel registro della procura presso il tribunale di Nola, è iscritto, insieme ad altre 14 persone, un noto professionista atripaldese.

Le indagini hanno avuto inizio nel 2008 quando i militi della Compagnia di Nola accertarono la falsità di un incidente stradale, simulato per riscuotere indebitamente il risarcimento da parte dell’assicurazione. Partendo dal falso incidente e grazie alle intercettazioni ambientali e telefoniche, i carabinieri sono risalti a tutti i componenti della banda che aveva radici ben piantate nel territorio avellinese e di cui facevano parte una quindicina tra avvocati, medici, poliziotti, politici e periti. Ed è proprio un dottore atripaldese, in qualità di perito, che avrebbe partecipato attivamente alla truffa con la complicità di un altro noto medico avellinese. In carcere sono finite quattro persone, altre tre sono ai domiciliari e due, invece, sono sottoposte all’obbligo di firma. Per tutti gli altri c’è la libertà vigilata, con obbligo di dimora.

Le indagini, coordinate fin dall’inizio dal capitano Massari della Compagnia di Nola, hanno dimostrato che i 15 fermati avevano creato un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa, al danneggiamento fraudolento dei beni assicurativi e alla mutilazione fraudolenta della propria persona.

Ma nei loro confronti sono state mosse anche le accuse di ricettazione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale (reato commesso dal poliziotto arrestato), falsità in scrittura privata e peculato. La banda era munita di una rete ramificata comprendente più di ottanta falsi testimoni, pronti a firmare e a sottoscrivere i falsi sinistri stradali per la modica cifra di 500 euro. Il giro della truffa accertato dal 2008, ad oggi, ammonta ad oltre un milione di euro, a seguito di circa 120 falsi sinistri.

Nei prossimi giorni, il professionista atripaldese dovrà presentarsi presso il tribunale di Nola in compagnia di un legale per essere interrogato dal procuratore che si occupa delle indagini. In città c’è fermento tra i medici e i professionisti, ma è escluso il coinvolgimento dei medici di base.

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Commenti  

 
#1 Guest 2010-08-16 08:30
Vorrei che le persone capissero che non si diventa ricchi o famosi "partecipando" a truffe del genere. Gli unici risultati sono di far arricchire i "soliti noti" e di far pagare a tutti gli onesti delle assicurazioni molto più salate.