Giovedì, 16 Mag 24

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“007” senza licenza denunciato dai carabinieri

Un 33enne aveva messo in piedi una agenzia d'investigazioni per conto proprio, ma non aveva ancora alcuna autorizzazione

L'uomo è stato portati in caserma

Aveva già contattato diversi probabili clienti, proposto servizi e tariffe e addirittura fissato appuntamenti per eventuali colloqui a scopo di assunzioni di collaboratori. Un giovane atripaldese di 33 anni stava mettendo in piedi una vera e propria attività, una agenzia investigativa associata ad un istituto di vigilanza già presente nel salernitano. Il 33enne stava lavorando al progetto quando è stato convocato in caserma dai carabinieri di Atripalda per fare luce sull’iniziativa. Hanno chiesto al giovane imprenditore di esibire le autorizzazioni necessarie per l’apertura dell’agenzia e i contratti di sub agenzia con l’istituto salernitano che rappresentava tra i negozianti di Atripalda e dei paesi limitrofi. Il 33enne non ha presentato alcuna certificazione e così i militi lo hanno invitato a sospendere le attività in attesa di essere in possesso di tutti i requisiti necessari. Il lavoro del giovane atripaldese, che sembra abbia avuto in passato rapporti di collaborazione con altri istituti di vigilanza di Avellino e provincia, non è passato certo inosservato anche perché in molti cercavano la sede dell’agenzia salernitana in via Cesinali, dove cioè è domiciliato il giovane. Inoltre la stessa società aveva inviato in passato una missiva al Comune di Atripalda informandolo della presenza nella zona dell’attività del giovane, quasi a volerne ottenere una sorta di autorizzazione e senza essere a conoscenza della necessità di licenza.

Proprio altri agenti, già presenti in zona, hanno avvertito i loro responsabili dei suoi contatti con alcuni loro vecchi clienti. Lo 007 è stato dunque fermato da una attività di contro spionaggio poiché la segnalazione ai carabinieri è partita, presumibilmente, da un noto istituto di vigilanza di Avellino, dove il giovane aveva lavorato in passato. I carabinieri hanno poi convocato diversi commercianti e imprenditori che hanno ammesso di averlo incontrato con lo scopo di affidare la sorveglianza dei loro negozi e delle loro attività.

Per ora è tutto sospeso, le notizie raccolte presto saranno anche spedite in procura per gli eventuali reati commessi in questa intricata faccenda di spie e di contro spionaggio. Già in passato una società di vigilanza del napoletano cercò di introdursi in città con un sofisticato sistema di radio-sorveglianza, cioè con attività collegate direttamente alla loro centrale operativa: la faccenda finì anche allora a carte bollate, con la società napoletana costretta a ritirarsi dalla zona forse già satura e piene di insidie.

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