Nel suo appezzamento di terreno nei pressi del fiume ritrovati 22 cardellini appartenenti ad una specie protetta rinchiusi in gabbia
È stata denunciata a piede libero una donna di trentasei anni residente ad Avellino e proprietaria di un fondo agricolo confinante con il fiume Sabato. I Carabinieri di Atripalda l’hanno denunciata per bracconaggio e uccellagione di frodo; nelle scorse settimane i militi hanno effettuato un sopralluogo a uno spiazzo vicino all’appezzamento della terra. In quel luogo tre individui hanno asportato 250mila euro di materiale all’eliporto di Pianodardine che non è stato ancora inaugurato.
Proprio seguendo i panelli di zinco rubati e altro materiale sottratto, i Carabinieri hanno individuato il luogo, dove un 70enne di Avellino, insieme a due complici, ha nascosto parte della refurtiva. Tuttavia una restante parte della refurtiva è stata occultata da un altro anziano ignaro della provenienza della merce: ovviamente è stato denunciato per ricettazione.
I Carabinieri sono entrati nel fondo agricolo ed hanno trovato oltre a parte del materiale rubato anche delle casette di legno e alcuni fabbricati leggeri costruiti con parte dei pannelli di zinco. Tutto ciò è stato costruito senza nessuna autorizzazione e in completa violazione delle norme ambientali, paesaggistiche e faunistiche.
Accanto alle casette di legno c’è un contatore dell’Enel che è stato manomesso. I militi, tuttavia, hanno trovato all’interno delle “baracche” alcune gabbie con dentro ventidue cardellini di specie protetta: è vietata la caccia su questi uccelli. In zona è stata trovata anche una rete e attrezzi vari per la caccia.
Al mercato nero un cardellino si può tranquillamente vendere per 50 euro; nondimeno si arriva anche a cifre folli. Tutto dipende dalla specie in questione: se si tratta di un cardellino padronale, il prezzo lievita ulteriormente. Se il cardellino dovesse morire, si riesce comunque a venderlo poiché gli amanti della “polenta e osei” del Nord lo comprano lo stesso. Esiste un altro mercato nero, in altre parole quello concernente gli animali morti; ciò è molto triste in virtù del fatto che gli animali non hanno nessun rispetto da parte degli acquirenti.
All’interno delle casette sono stati trovati tutti gli attrezzi per la caccia. I bracconieri non sono stati ancora individuati: usavano come richiamo altri cardellini, forse allevati in cattività giacché sono stati chiusi nelle gabbiette a parte. Purtroppo sono stati legati per le zampette direttamente nella rete, in modo tale che attirassero altri uccelli in volo. I volatili sono stati trasportati presso il centro di recupero animali selvatici, dove riceveranno le cure del caso da parte del personale veterinario.