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La “grotta di Lourdes” nel mirino dei vandali

Perforati e divelti alcuni pezzi del mosaico, rotti e dispersi i vasi che contengono i fiori: l’appello ai devoti dell’ex assessore Tomasetti per la realizzazione di un cancello

Già alcuni mesi fa fu trafugato il rosario dalle mano della Madonna

Nell’aprile scorso la statua della Vergine di Lourdes che si trova all’interno di una cappella restaurata è stata oggetto di atti vandalici: la corona blu del S. Rosario che la Madonna stringeva tra le mani è stata trafugata; non solo, mani sacrileghe ed incoscienti hanno perforato e divelto alcuni pezzi di mosaico dalle colonne ed ultimamente, nei giorni scorsi, hanno rotto e disperso i vasi che contengono i fiori alla Vergine. Ora si teme più che mai per la statua in marmo della Madonna, opera dello scultore Domenico Stasi, immagine di rara bellezza. « Un accorato appello ai devoti atripaldesi - esprime Concetta Tomasetti, ex assessore esterna alle politiche sociali, figlia del compianto storico Sabino Tomasetti -perché non siano spettatori passivi, ma unanimi nel difendere ciò che ci è caro dalla violenza di pochi balordi; ci siamo tutti indignati per ciò che è successo a Parigi, ma non basta. Anche Papa Francesco ci esorta continuamente a vigilare perché la pace è una conquista dell’impegno di ciascuno e si comincia dal luogo dove viviamo. E’ ormai necessario dotare la grotta di un cancello e con un piccolo contributo da parte di tutti i devoti della Madonna, non risulterà gravoso realizzarlo. Chi lo desidera può contattare Antonietta Rinaldi, che abita su Rampa S. Pasquale, la quale, sin dai primi anni ’70, ne cura il decoro e la devozione».

La grotta di Lourdes fu restituita agli Atripaldesi il 12 maggio 2013, con una solenne funzione religiosa presieduta dal reverendo padre Sabino Iannuzzi, alla presenza di molti cittadini, autorità civili e religiose. L’artefice della grotta di Lourdes è stato padre Bonaventura Martignetti che ricoprì la carica di superiore e definitore presso il convento dei frati, tra gli anni ’50 e ’60.

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Commenti  

 
#3 atripaldese 2015-01-17 18:30
per me questo posto è una meraviglia: perché non proteggerlo magari mediante uso di cane addestrato
 
 
#2 atripaldese 2015-01-17 16:31
qua è una altra kosa ke manca: oltre un po' di civiltà ci manca il pane -quotidiano- perciò tanti giovani sono dediti allo sfogo di istinti alquanto -repressi-
 
 
#1 cittadino stanco 2015-01-17 07:07
È la vigilanza che manca, potete metterci anche un muro di cinta, ma non ci farete niente con questi vandali.
Ci vuole vigilanza, vigilanza, vigilanza, che manca da anni.