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Tornano in cella Anna e Massimo Picariello

Nonostante fossero agli arresti domiciliari, i due continuavano a spacciare. I giudici hanno accolto la richiesta dei carabinieri per la custodia in carcere

All'operazione ha partecipato il Comando di Atripalda

Tornano in cella Anna e Massimo Picariello, rispettivamente 40 e 37 anni, residenti ad Aiello del Sabato e agli arresti domiciliari da diversi mesi. I carabinieri delle stazioni di Atripalda e di Aiello del Sabato, nella serata di sabato hanno dato esecuzione all’ordinanza con cui la Corte di Appello di Napoli aveva deciso di aggravare la misura cautelare già disposta verso i due fratelli, sostituendo gli arresti domiciliari con la custodia cautelare in istituto di pena.

I due risultavano, infatti, agli arresti domiciliari in seguito ad una grossa indagine condotta nel corso del 2009 dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Avellino in collaborazione con le stesse Stazioni, per reati ovviamente afferenti lo spaccio di sostanza stupefacente. Nonostante ciò, dal giorno stesso della scarcerazione avevano ripreso il loro abituale commercio di droga, semplicemente vendendo le dosi dentro casa. E proprio il continuo via vai di clienti che, da Atripalda, si recavano ad Aiello ha insospettito i militi. Un movimento, dunque, che non è certo sfuggito ai militari della Stazione di Atripalda i quali, documentando puntualmente ogni movimento dei clienti e riscontrando la veridicità dei fatti attraverso le affermazione degli stessi consumatori (solitamente fermati fuori casa ancora con la “roba” in tasca) hanno richiesto ai magistrati l’aggravamento della misura cautelare, evidenziando come i due fratelli non meritassero di poter beneficiare del benevolo trattamento degli arresti domiciliari. È stato così che l’autorità giudiziaria, ritenendo legittime le richieste avanzate dai militari delle due stazioni carabinieri, ha deciso di emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata notificata proprio nella serata di sabato. I due fratelli, dopo la notifica dell’atto, sono stati quindi accompagnati presso il carcere di Bellizzi Irpino, ove permarranno in attesa delle nuove disposizioni della magistratura giudicante.

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