Venerdì, 26 Apr 24

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Anch’io cacciata da De Vinco

Una volontaria fatta fuori dal Corpo di Protezione civile scrive

 

Sono venuta a conoscenza, tramite questo giornale, del fatto che non sono stata la sola ad essere stata cacciata dalla Protezione civile senza un perché. Anche io, di punto in bianco, non sono stata più coinvolta nelle attività del corpo: una sera mi ero recata davanti alla sede di contrada Ischia per prestare servizio, dopo aver atteso venti minuti circa, essendo stata sostituita la serratura della sede (di cui io, a mie spese, avevo effettuato una copia della chiave), ho telefonato all’allora consigliere Gaetano De Vinco (detto Maurizio) che, cito testuali parole, mi ha risposto: “Te ne puoi andare, non ci servi più”. Dato che io non sono in possesso dello statuto, che tutti i volontari dovrebbero avere e che in realtà nessuno ha e che è alla base della Protezione civile, ho chiesto lumi a chi da anni fa Protezione civile e mi è stato detto che, per mandare via un volontario, è necessario una riunione degli organi competenti a seguito della quale va redatta una lettera in cui vengono esposte motivazioni valide sul perché un volontario non fa più parte dell’associazione dando, così, la possibilità al volontario di potersi difendere. Visto che ciò non è stato fatto, io mi ritengo ancora membro della Protezione civile anche perché la Protezione civile è un’associazione nazionale, che non appartiene a nessuno, le cui iscrizioni sono aperte a tutti e sempre. Io ho partecipato attivamente ai corsi di “primo soccorso” e “protezione civile” e quando ho chiesto alla Croce Rossa Italiana la copia dell’attestato del corso di “primo soccorso” mi è stato risposto che l’assessore Gaetano De Vinco aveva ritirato una quarantina di attestati anche se abbiamo partecipato al corso in molti meno. Questo attestato non mi è mai stato consegnato e visto che è intestato a me e che ho studiato per ottenerlo sarei molto grata di averlo a casa. Vorrei precisare, poi, che questo attestato obbliga chi ne è in possesso di soccorrere le persone indipendentemente dalla sua iscrizione alla Protezione civile. Ci sono molti punti ancora da chiarire: come pensa adesso la Protezione civile di fronteggiare una calamità visto che il coordinatore Giancarlo Vassallo, maresciallo in pensione dei vigili de fuoco, dotato dell’esperienza e dalla conoscenza adatta, è stato cacciato dalla Protezione civile, considerando il fatto che in caso di calamità questa associazione ha il compito di affiancare per l’appunto i vigili del fuoco? Vorrei concludere dicendo che, secondo la legge, il primo delegato della Protezione civile è il sindaco ed è quindi a lui che mi rivolgo affinché sia fatta chiarezza su questi e molti altri punti. Con il sindaco ho già parlato di questa cosa ed è a lui che mi rivolgerò nuovamente. Forse io e gli altri cacciati siamo persone scomode per la Protezione civile di Atripalda?

Rosalba Giarnese

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