Gentile Direttore,
consentimi di ringraziare pubblicamente Biagio Venezia, per l’affascinante viaggio nella memoria che settimanalmente rinnova dalle pagine de “Il Sabato”. Nei suoi scritti uomini, cose, sapori, impronte e tracce di passaggi riannodano il filo di suggestioni e di tratti identitari che, per essere sempre più esili, sono tanto più necessari e preziosi.
Nella sua passione non c’è l’erudizione fine a se stessa, ma la storia viva di un popolo che si sedimenta e si realizza nei gesti di ritualità antiche, nella religiosità popolare, nei quotidiani e faticosi percorsi dell’esistenza.
Sono certo che Biagio Venezia ed altri che si affacciano - per quanto più saltuariamente - alla rubrica “Opinioni” possono dare anche di più ad una Comunità che stenta a ritrovare le ragioni che ne hanno fatto grande la Storia.
Mi sembra un merito non da poco in questo tempo incerto di… spread, di mediocrità, di egoismi, di paure.
Proviamo a ripartire da qui?
Raffaele La Sala
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NdD - Mi associo alle parole del prof. La Sala. Gli scritti di Biagio Venezia rappresentano l’anima più bella e più vera di una città che fa fatica a ritrovarsi. E, in questo momento, avere l’onore di pubblicarli ci gratifica più di ogni altra cosa. (G.R.)