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Crisi lavorativa, bando del Comune per un contributo sull’affitto

Gli inquilini in condizioni di “morosità incolpevole” saranno aiutati con un sussidio. Un mese per le domande

I contributi potranno raggiungere fino a un massimo di 6mila euro per i canoni insoluti

L’amministrazione comunale ha pubblicato un bando per la concessione di contributi relativi al 2014 a favore di cittadini residenti che si sono dimostrati “morosi incolpevoli” sui fitti abitativi a causa di gravi difficoltà economiche. L’iniziativa ad opera delle politiche sociali, recepisce le indicazioni dell’art. 6 della legge 124 del 2013. I relativi fondi saranno alimentati da concessioni statali e da eventuali risorse aggiuntive della Regione Campania (settore Edilizia pubblica abitativa).

La morosità incolpevole - si legge nel bando - può avvenire per sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare. Gli inquilini interessati alle misure di sostegno devono essere intestatari di un contratto abitativo regolarmente registrato da almeno un anno riferito a immobili presenti sul territorio comunale che non siano però di edilizia residenziale pubblica (immobili di cat. A1, A8 e A9).

Tra i vari requisiti, è necessario indicare un valore ISE non superiore a 35mila euro, mentre quello relativo all’ISEE non deve essere maggiore di 26mila euro; oltre al fatto di aver ricevuto un intimazione di sfratto per morosità, nessun componente del nucleo familiare del richiedente deve essere titolare del diritto di proprietà, usufrutto, uso o abitazione nella provincia di Avellino di un altro immobile adeguato alle proprie esigenze. A supporto delle regioni della morosità, chi fa richiesta dovrà dimostrare di essere lavoratore dipendente, autonomo o precario colpito dagli effetti della crisi economica a ragione di diverse cause: la perdita del lavoro per licenziamento; la messa in cassa integrazione ordinaria o straordinaria; il mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici; accordi sindacali che abbiano ridotto sensibilmente il monte ore lavorativo; un infortunio, una grave malattia o un decesso occorso all’interno del nucleo familiare; la cessazione di attività libero-professionali o di imprese per cause di forza maggiore.

Il Comune, inoltre, grazie anche al contributo dei servizi sociali, potrà attestare la diminuzione del reddito anche per altre cause, purché siano esse evidenti e legate al benessere collettivo della famiglia. I contributi, erogabili fino all’esaurimento dei fondi disponibili, potranno raggiungere fino a un massimo di 6mila euro per i canoni insoluti.

Le domande dovranno pervenire entro venerdì 13 marzo.

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