Venerdì, 17 Mag 24

Tu sei qui:

Un altro dipendente comunale indagato torna a lavoro, ma viene allontanato

Stessa scena del giorno prima. L’avvocato Chieffo spiega: «Dopo la sospensione del provvedimento disciplinare non era chiaro se i miei assistiti potevano tornare in servizio o meno»

L'ufficio anagrafe

Ieri mattina si è ripetuta la stessa scena di due giorni fa: un altro dei quattro dipendenti indagati si è recato a lavorare (all’ufficio anagrafe) e dopo poco è dovuto tornare a casa perché invitato a farlo da una nota del sindaco e della segretaria generale, la stessa notificata ieri mattina al dipendente che per primo era rientrato in servizio dopo la sospensione della procedura disciplinare. Ed, infatti, il punto chiave è proprio questo.

La sospensione della procedura disciplinare stabilita dalla commissione mercoledì scorso, in quella che è diventata una partita a scacchi fra amministratori, consulenti e dipendenti, poteva essere anche interpretata come un semaforo verde. Almeno questo è stato il dubbio dell’avvocato Alfonso Maria Chieffo, difensore di tre dei quattro indagati: «Il mio assistito si è recato a lavorare - ha dichiarato il legale - semplicemente perché la comunicazione della sospensione della procedura disciplinare non chiariva se dovesse farlo oppure no. Nel dubbio, che personalmente ho provato anche a sciogliere inviando una mail certificata subito dopo aver letto la comunicazione, senza avere risposta, il mio assistito è andato a lavorare per non correre il rischio di ritrovarsi ingiustificatamente assente. Chiarito questo passaggio, aspettiamo evidentemente il pronunciamento del giudice del lavoro».

In ogni caso, anche se la procedura disciplinare risulta sospesa, i quattro dipendenti indagati sono stati riconvocati per martedì prossimo, 14 aprile, davanti alla commissione. La ragione risiederebbe nel fatto che martedì scorso uno dei tre componenti della commissione era assente e seppure nessuno dei quattro indagati fosse personalmente presente all’audizione, la commissione ha ritenuto ugualmente necessario procedere ad una nuova convocazione.

E-mail Stampa PDF

Commenti  

 
#4 lupo alberto 2015-04-13 18:14
No caro Ciro, non è vero che bisogna attendere i risultati delle indagini per concludere tutta la vicenda. Il fatto disciplinare è parallelo a quello penale. Infatti è prevista una procedura amministrativa che non ha nulla a che fare con quella penale. Il fatto vero è che i dirigenti del comune non hanno la volontà per definire il procedimento disciplinare se non sono suffragati dall'esito delle indagini. Bassanini incominciò a dire queste cose che poi sono state definite con i contratti ed altre disposizioni legislative successive. Vorrei vedere come si regola il sindaco quando sarà il momento di valutare l'indennità di risultato dei dirigenti. Questo comportamento attendista da parte della commissione di disciplina è uno dei punti che servono per la valutazione dell'indennità di risultato. E' bello dire: "armiamoci e andateci".
 
 
#3 PiazzadArmi.... 2015-04-13 13:06
Intelligente e perspicace l'avvocato Chieffo, che non è caduto nell'errore di lasciarsi andare a personali interpretazioni ..
 
 
#2 Ciro 2015-04-13 05:29
Ma vogliamo capire che allo stato, tutte le bocce devono stare ferme e al loro posto.
Bisogna avere un poco di pazienza e attendere gli sviluppi delle indagini da parte della Magistratura.
 
 
#1 RIno 2015-04-11 20:08
Ma la commissione disciplinare costituita, non ha alcun potere decisionale se non quello di attendere i risvolti delle indagini.