Il personale in servizio non riesce a coprire gli orari di lavoro ed il capitano Salsano ha voluto “sdrammatizzare”: Ho dimenticato di togliere il foglio che ho stampato e qualcuno non ha perso occasione per attaccarmi
“Dalla settimana prossima siamo chiusi per ferie”, firmato V. Salsano, comandante della Polizia municipale di Atripalda: il foglio che reca la scritta è affisso davanti all’ufficio del Comando, al primo piano di Palazzo di città, da ieri sera. E, naturalmente, più di uno si è chiesto se fosse mai possibile una cosa del genere, arrivando alla conclusione che, ovviamente, non era possibile, quello del comandante doveva essere stato solo uno scherzo, magari amaro, ma solo uno scherzo dettato dal fatto che su dieci uomini complessivamente in forza al Comando di Polizia municipale, in questi giorni, fra malattie, ferie e riposi settimanali, non sono più di tre o quattro gli agenti in servizio. E considerato che la settimana prossima ci saranno due giorni di festa (giovedì e venerdì per la Madonna del Carmine) evidentemente al comandante Salsano non è rimasto che… sdrammatizzare.
Comandante, la settimana prossima andate in vacanza?
«Ovviamente no, chi lo ha pensato fa torto alla sua intelligenza. Si è trattato di uno scherzo, un momento goliardico, seguito allo sconforto che mi ha assalito quando mi sono reso conto che non siamo in numero sufficiente a coprire tutti gli orari di servizio. Ho scritto quella frase come per dire: visto che non c’è rimasto nessuno, chiudiamo l’ufficio. Il foglio doveva restare attaccato solo qualche istante, poi ho dimenticato di toglierlo e stamattina, a quanto pare, non è passato inosservato….».
E come avete risolto il problema della carenza di personale?
«Con un po’ di buon senso ed elasticità si risolve ogni cosa. Con il sacrificio di tutti riusciremo a fronteggiare l’emergenza. D’altronde non abbiamo altra scelta, nuove assunzioni non sono possibili e dobbiamo convivere con questo problema. Per questo non capisco chi, invece di aiutarci, non perde occasione per attaccarmi».
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Facciamolo passare per scherzo ma qui si potrebbe andare oltre