Lunedì, 29 Apr 24

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Il Consiglio dà il via libera alla stesura del Puc e al ravvedimento sull’Ici non versata per i fabbricati non accatastati

La discussione sul nuovo Piano urbanistico pesantemente condizionata dall’intervento residenziale previsto in via Pianodardine

Il sindaco assistito dalla Curto

Il Consiglio comunale ha approvato, ieri sera, sia gli “Indirizzi per la predisposizione del nuovo Piano urbanistico comunale” che il “Regolamento per la disciplina della definizione agevolata dell’ICI”. Complessivamente la seduta è durata circa quattro ore, caratterizzata da una discussione abbastanza pacata anche se pesantemente condizionata, almeno per chi seguiva i lavori dall’esterno, da forti problemi di audio (l’impianto, ormai, è fuori uso). Ad assistere il sindaco Laurenzano, al posto dell’ex direttore generale Fraire, c’era la dott.ssa Clara Curto, alla sua seconda esperienza nell’aula consiliare di Atripalda (la prima risale al maggio 2008). Fra le curiosità, da evidenziare l’omaggio, nel giorno della festa della donna, di una mimosa del capogruppo del centrosinistra, Tomasetti, alla segretaria Curto e lo scambio di posti fra il consigliere indipendente Acerra dai banchi della maggioranza a quelli dell’opposizione e il consigliere Moschella, artefice del percorso opposto.

Il sindaco ha esordito ringraziando i Vigili urbani per la disponibilità dimostrata in questi giorni del trasloco del comando nella sede municipale.

Il gruppo di opposizione PdL-AdC ha subito sollevato un’eccezione per i tempi di convocazione del Consiglio comunale, avvenuta solo venerdì scorso, ma la segretaria Curto ha chiarito che gli uffici erano aperti anche sabato per lo straordinario elettorale e, comunque, il plenum in aula sanava ogni eventuale vizio di procedura.

Superate le premesse, la discussione è entrata subito nel vivo con la relazione sugli indirizzi del Puc del consigliere delegato all’Urbanistica, Luigi Tuccia: «La legge regionale 16/2004 ha uniformato gli strumenti normativi in tema di governo del territorio. Oggi siamo qui per tracciare un percorso, partendo dai cittadini, attraverso lo strumento della partecipazione. Il territorio comunale sarà suddiviso in zone omogenee, dove prevedere gli interventi consentiti. È necessario puntare al riordino urbano riammagliando intere zone che oggi non formano un quartiere perché sono disordinate». Poi è cominciato un lungo giro di interventi. Palladino: «Vorrei sottolineare che l’esperimento della progettazione partecipata ha dato già i suoi frutti in occasione della recente redazione del progetto di rigenerazione urbana effettuato per Alvanite. Mi complimento con Tuccia per la sua attenzione al metodo della partecipazione nelle scelte strategiche dell’Amministrazione». Iaione: «Abbiamo una grande preoccupazione: che aumenti ancor di più il carico urbanistico. Sarebbe meglio affidare preliminarmente l’incarico della progettazione generale, magari attraverso un concorso di idee, per avere un’idea di come potrebbe venire la città. Gli organismi di categoria sono lobby, l’Amministrazione deve ascoltare la città e non le lobby, e può farlo soltanto attraverso un plastico, un progetto, per stimolare la partecipazione consapevole. Non ci interessa chi farà il progetto, ci interessa che si guardi agli interessi complessivi della città». La Sala: «Riportiamo il ragionamento alle questioni vere, altrimenti è difficile essere contrari o favorevoli. Non ci tranquillizza il fatto che Tuccia sia consigliere e non assessore, senza responsabilità dirette, limitandosi ad istruire un atto che deve poi essere fatto proprio dalla giunta senza necessariamente che la giunta abbia potuto seguire tutta la questione. Pregiudizialmente chiedo che il Puc sia gestito da un assessore. È facile dire ho fiducia, ma sappiamo pure che qualche volta il dibattito interno alla maggioranza fa fatica. Non ho capito dalle linee guida qual è l’indirizzo: Atripalda dovrà essere periferia di Avellino, città dormitorio o altro? Abbiamo rinunciato ad avere un ruolo guida. Il Pip è stato venduto, la vecchia area Pip di contrada Fellitto diventerà centro di trasferenza, l’area di Gasparini pare interessata da un piano privato di cui non sappiamo nulla e così via E ci venite a parlare di partecipazione?! La sensazione è che stiate tentando di rattoppare una situazione già fortemente compromessa da scelte compiute senza dare conto a nessuno. Cinquantamila metricubi di cemento in via Pianodardine ne faranno di quella zona un’altra Alvanite. Chiedo un rinvio per lasciare alle forze politiche la possibilità di contribuire con indicazioni più articolate». Aquino: «La discussione verrà subito dopo aver recepito gli indirizzi. Ingino ha partecipato ad un bando della Regione». Del Mauro: «Centoventi appartamenti rappresentano un impatto urbanistico non da poco. Il Puc parte con questo dato di fatto. Non potrà esserci chissà quale stravolgimento, però gli indirizzi sono importanti». Prezioso: «Per immaginare Atripalda del futuro bisognerebbe essere ambiziosi, anche per avere una ricaduta in termini economici consistenti. La preoccupazione è che alla fine si possa avere la certezza che l’effettiva volontà di collaborare non venga delusa». Tomasetti: «Ringraziamo Tuccia che da due anni studia il Puc per l’ottimo lavoro fatto. Si tratta di indirizzi metodologici, non le linee guida, ovvero la cornice entro la quale si costruisce un documento partecipato. Non c’è nessuna gatta nel sacco, è trasparenza allo stato puro. Sostenibilità, concertazione e partecipazione sono molto chiari negli indirizzi che proponiamo. Invito l’opposizione a superare le diffidenze ed a seguire il processo insieme a noi impegnandoci a portare in Consiglio le risultanze dei confronti». Landi. «Bisogna interrogarci su quale sia oggi la vocazione della nostra città. Più della metà di Atripalda è urbanizzata e andrebbero tutelate le zone rurali. Sicuramente andrebbe tutelata la vocazione archeologica con attività di servizio». Foschi: «Sostenibilità è un termine recente, peccato perché sarebbe servito molto dopo il terremoto per Alvanite o il Centro storico. Commercio sì, ma integrato con il con le esigenze storiche». La Sala: «Foschi non può accusare gli amministratori degli anni ’80 perché avrebbero dovuto avere il dono della preveggenza. Ci sono state scelte sbagliate, ma fare carico ex post è una semplificazione fuori luogo. Prima di andare all’esterno possiamo immaginare una fase intermedia utilizzando le risorse dell’Ufficio tecnico comunale, magari per sei mesi per recepire direttamente le istanze del territorio?». La lunga discussione si è chiusa con una proposta di rinvio formalizzata dal gruppo PdL-AdC e bocciata dalla maggioranza con l’astensione di Iaione, Spagnuolo e Acerra. La raccomandazione del gruppo “Al Centro”, invece, ovvero la richiesta di un progetto preliminare ai concorrenti al bando di concorso del Puc, è stata accolta dalla maggioranza con l’astensione del gruppo PdL-AdC. Prezioso del PdL, infine, ha auspicato che i buoni propositi manifestati si traducano in indirizzi.

Successivamente l’Aula è passata all’esame del “Regolamento della definizione agevolata dell’Imposta comunale sugli immobili (ai sensi dell’art. 1, commi 336 e 337, della L. 311/2004 – Finanziaria 2005). Come ha spiegato l’assessore Adamo, in sostanza, i contribuenti titolari di diritti reali sulle unità immobiliari non iscritte al Catasto oppure iscritte in maniera non coerente con lo stato di fatto, avranno la possibilità di presentare entro il 31 maggio 2010 l’atto di attribuzione/aggiornamento dei dati catastali (predisposto da tecnici abilitati) e di versare, entro il 30 giugno 2010, la somma pari all’imposta corrispondente per cinque annualità arretrate, senza interessi e sanzioni. Su proposta del gruppo “Al Centro”, che inizialmente aveva chiesto un rinvio dell’argomento, è stato introdotto il principio della gradualità del versamento in base alle soglie di reddito dichiarate, rinviando alla giunta l’individuazione delle soglie e la determinazione delle modalità. L’argomento è passato con l’astensione del gruppo PdL-AdC e del PdL.

Il delegato Tuccia ha relazionato sul Puc

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