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La Tarsu 2010 è un mistero, bollette e bilancio al palo

Ancora non è chiaro se le tariffe e le cartelle spettano al Comune o alla Provincia. Intanto, non ci sono stati ulteriori tagli nei trasferimenti statali

Il responsabile del settore economico-finanziario, Paolo De Giuseppe

Subito dopo le elezioni regionali ci sarà da fare i conti col bilancio di previsione 2010. E se, per certi aspetti, l’operazione appare tutt’altro che semplice senza un massiccio ricorso a nuove alienazioni, quantomeno quest’anno non dovrebbero esserci sorprese sul fronte dei trasferimenti statali. Il Ministero dell’Interno, infatti, ha reso note le spettanze 2010, che ammontano per il nostro comune a oltre 2,7 milioni di euro (di cui 600mila euro circa già trasferite alla fine del mese di febbraio), circa 50mila euro in più dello scorso anno, dovuti essenzialmente ad un maggiore introito dell’Ici. La scadenza per l’approvazione del bilancio di previsione è fissata, salvo ulteriori proroghe, al 30 aprile e, dunque, a conti fatti la giunta dovrebbe vararne la bozza entro la prima decade del mese entrante, ovvero entro una decina di giorni. Tuttavia c’è una questione, fra le altre, che sta rendendo estremamente complicato il bilancio di quest’anno: la Tarsu. Dal 1° gennaio 2010, in attuazione dell’art. 11 del Decreto legge 195/2009 (Cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella Regione Campania), la gestione dei rifiuti è passata di competenza della Provincia (con la società IrpiniAmbiente) e, di conseguenza, ancora non appare chiaro se le tariffe e le fatture dovranno essere emesse da quest’ultima (come dispone il decreto) oppure ancora dai comuni. Nell’indecisione, ovviamente, si aspetta. Anche perché, a conti fatti, gli importi dovrebbero lievitare non poco per sostenere, essenzialmente, i costi di gestione della nuova società provinciale. Il Comune di Atripalda ha inviato, un paio di settimane fa, una richiesta di chiarimenti sia alla Provincia che al Prefetto, ma ancora non è pervenuta alcuna risposta ufficiale. Ma ufficiosamente si fa sapere che anche da quelle parti brancolano ancora nel buio. Con ogni probabilità, dunque, nei prossimi giorni si assumerà la decisione di approvare in giunta le tariffe 2010 (che dovrebbero essere uguali a quelle del 2009, ma non si esclude un ritocco al ribasso), far partire le relative bollette ed iscrivere a bilancio il relativo importo totale, probabilmente di circa 50mila euro superiore a quello dello scorso anno (1,9 milioni di euro) in virtù degli ultimi accertamenti compiuti. Ma il “giallo” della Tarsu 2010 non è finito qui. Infatti, il recente Decreto legge 194/2009, cosiddetto “milleproroghe”, avrebbe dimenticato di prorogare la… Tarsu (Tassa sui rifiuti solidi urbani) istituita nel 1997, che entro la fine del 2009 (ma in realtà già entro la fine del 2006) si sarebbe dovuta trasformare in Tia (Tariffa igiene ambientale). In sostanza, senza una specifica proroga, tutti i comuni sarebbero obbligati ad applicare la Tia (e occorre un regolamento da approvare prima del bilancio di previsione) e quindi anche il Comune di Atripalda. Un vuoto normativo, dunque, che rischia di far diventare nulle tutte le cartelle relative al 2010 emesse ancora in regime di Tarsu costringendo la Corte dei Conti a condannare i comuni che continuano ad applicarla.

L'ammontare dei contributi statali negli ultimi dieci anni

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Commenti  

 
#1 Guest 2010-06-19 10:15
I RIFIUTI SONO UNA TASSA ILLEGGTIMA. IN SICILIA SI PAGA IL TRIPO RISPETTO DA ALTRE REGONI D'ITALIA. DOVE VANNO A FINIRE I SOLDI DEI CITTADINI?