Giovedì, 16 Mag 24

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Vigili in attesa dei provvedimenti

Il sindaco ha rinviato ogni decisione a dopo le elezioni

Le smentite non sono servite a molto

Dopo la tempesta scatenatasi la scorsa settimana nel comando della Polizia Municipale di Atripalda, ora regna il silenzio, un mutismo che non sorprende e che serve sia ad evitare ulteriori polemiche sia a dare la possibilità al primo cittadino di riordinare le idee: in attesa che vengano presi provvedimenti nei confronti di alcuni degli agenti.

L’episodio della rissa, scatenatasi a causa della collocazione del quadro di San Sebastiano, ha fatto il giro d’Italia tanto da esser ripreso anche dalle cronache del sito ufficiale degli Agenti della Polizia Municipale. Il tentativo maldestro, da parte di qualche amministratore, di insabbiare l’episodio avvenuto sotto gli occhi di altri dipendenti e di alcuni cittadini va in direzione contraria rispetto alle posizioni dello stesso sindaco. Questi, infatti, informato dei fatti in meno di un’ora, ha già manifestato la volontà di andare avanti per ridare dignità al comando.

Tra gli stessi vigili serpeggia un senso di amarezza e mortificazione, poiché sono convinti che così non può andare avanti. La spaccatura è insanabile e tra loro resiste qualche contrasto personale, situazioni ben note anche ai Carabinieri di Atripalda a seguito di denunce annunciate ma non sottoscritte. Oltre le questioni personali, ci sono anche le questioni professionali poiché qualcuno di loro ha più volte chiesto (proprio a chi oggi si ostina ad insabbiare anche la più limpida tra le evidenze) di non premiare chi non opera o chi non ha titoli: torna prepotentemente in auge la questione della reperibilità, elargita a pioggia senza tener conto di chi non potrebbe ottenerla pur ritrovandosela puntualmente in busta paga.

La promozione a tenente di Sabino Parziale è stato il primo passo verso il disgelo, salutata con sincera soddisfazione da tutti gli agenti.

D’altro canto, se il sindaco ha intenzione di prendere provvedimenti siano presi al più presto altrimenti la polveriera salterà e poi sarà difficile gestire tutti gli uomini che, ricordiamo, avevano già manifestato il loro disappunto sottoscrivendo la domanda di trasferimento: una provocazione che per molti era evidentemente più di un segnale di malessere, per qualcun altro una notizia da smentire ed ora, alla luce di quanto è successo, più dura da digerire.

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