Giovedì, 25 Apr 24

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Una città alla deriva (tra farsa e tragedia)

Nota politica di Raffaele La Sala, coordinatore cittadino di “Piazza Grande”

Dirà la storia - appena possibile - se al degrado istituzionale della nostra povera Città sia più vicino alla pochade, alla farsa o alla tragedia.. Certo è che, nella confusione generale, frutto in dosi variabili di imperizia ed esercizio dispotico di ‘potere’, distrazione e cattiveria, facce di ogni materiale e consistenza, di capetti, gregari e manovalanza, la vita civile si è impoverita e si trascina tra rassegnazione e rancore. Non è un bene perché viene meno e si corrompe ad ogni livello la fiducia dei cittadini verso le istituzioni e la loro possibilità - per quanto remota - di intercettare quello che si definisce ‘bene comune’; mentre non si riesce a garantire nella sequenza di errori ‘materiali’, reticenze, omissioni e giochi di ruolo, neppure quelli che si volessero eventualmente ‘aiutare’ in base a requisiti soggettivi ed oggettivi.

Quello che è capitato negli ultimi tre anni per la presunta alienazione del Centro servizi alla Xenus srl (svanita nelle nebbie di una tortuosa trattativa, poi finita in un singolare deliberato del Consiglio Comunale); poi nella presunta riorganizzazione del personale (consumata in una sequela di provvedimenti punitivi, contraddittori, in parte illegittimi); infine in una diffusa instabilità politica (tra cambi di casacca, trattative estenuanti, risicate maggioranze variabili) rappresenta la cifra di una compagine amministrativa politicamente disinvolta e fragile. Inesperti e presuntuosi, accecati da una gestione personalistica e clientelare della cosa pubblica, Spagnuolo&friends sono già oggi responsabili di questo - più volte denunciato - smarrimento di credibilità pubblica e di senso istituzionale che condanna Atripalda alla marginalità, ad essere periferia della periferia dell’hinterland partenopeo.

E ripercorriamola, brevemente, l’emergenza che con sistematica protervia ha travolto Personale ed Uffici comunali.

Sono stati smantellati, svillaneggiati, mortificati nelle loro espressioni più qualificate (Arch. Giuseppe Cocchi, demansionato da responsabile del settore Urbanistica a impiegato di anagrafe; dott.ssa Katia Bocchino da responsabile del I - cancellato - settore, esiliata in funzioni marginali; Tenente dott. Domenico Giannetta da comandante della Polizia Locale a vice, con modalità ed effetti devastanti sulle delicate responsabilità del settore). Mentre la stessa gestione della grave emergenza, che ha fatto seguito a presunti comportamenti illeciti, si è rivelata inefficace, provvisoria, clientelare, forse con esborsi e costi che potremo scoprire, domani, più consistenti degli stessi eventuali ammanchi. Fino alla sfrontata e grossolana gestione degli stessi rapporti istituzionali tra assessori e dipendenti (sfociata da ultimo in una pubblica ed articolata denunzia della CGIL); fino al farraginoso ed abortito iter di concorsi pubblici, banditi e ritirati; fino all’assunzione prima di uno, poi curiosamente di due dipendenti dagli elenchi speciali (le cosiddette categorie protette): autorizzata, sospesa, a quanto pare definitivamente cancellata (e forse persino, a seguito di più puntuali accertamenti, non necessaria e non dovuta). Il tutto in un vespaio di pettegolezzi, più o meno infondati; una garbata nota di protesta con invito al ritiro del provvedimento de quo dei consiglieri di opposizione ed un’azione più energica del consigliere Pacia, sul quale pare si abbattono ora dure diffide (da parte di chi evidentemente ne ignora la caparbia, e quasi sempre fondata, determinazione). Con il corollario che alla nota protocollata dalle opposizioni, mancava e non per caso, temo, la firma del giovane consigliere Vincenzo Moschella, eletto in quota Forza Italia, anche in Consiglio Provinciale, ma oggi politicamente incerto sul futuro e pronto a fare da stampella - vedremo per quali misteriose ragioni - alla risicata maggioranza di Spagnuolo&friends.

Raffaele La Sala

Coordinatore di “Piazza Grande”

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