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Paternità e lavoro: l’ABC dei diritti

La legge italiana, almeno sulla carta, è tra le più garantiste dei diritti dei lavoratori che decidono di mettere su famiglia

Si parla spesso dei diritti delle lavoratrici madri ma non altrettanto spesso di quello che la legge stabilisce per aiutare i lavoratori nell’accudimento dei figli. Ecco un breve percorso tra i diritti dei padri sui luoghi di lavoro alla luce del Testo Unico del 2001.

La legge italiana, almeno sulla carta, è tra le più garantiste dei diritti dei lavoratori che decidono di mettere su famiglia; la realtà però purtroppo è spesso molto diversa, specie nelle tante “zone grigie” di quasi-legalità in cui i diritti sindacali faticano ad affermarsi.
Ora sono in arrivo dal Parlamento dell’Unione Europea importanti novità che promettono di migliorare la condizione dei padri e delle madri sul luogo di lavoro nei 27 paesi dell’Unione Europea. L’assemblea ha infatti recentemente approvato in seduta plenaria la proposta di direttiva che stabilisce che i lavoratori padri dovranno poter fruire, alla nascita di un figlio, di almeno due settimane di congedo interamente retribuito (contemporaneo dunque al periodo di congedo di maternità). Si tratta di un diritto del tutto nuovo anche per il nostro paese. I figli dei genitori europei, dunque, potranno presto godere della presenza contemporanea di mamma e papà nei primi 15 giorni di vita.
Ma vediamo quali sono i diritti di cui godono i padri lavoratori in Italia per accudire i propri figli insieme alla madre o in sostituzione ad essa.
Congedo di paternità

Consiste nel diritto per il lavoratore padre di usufruire del congedo obbligatorio che spetterebbe alla madre (5 mesi di astensione dal lavoro: 2 prima del parto e 3 dopo il parto); viene garantito nel caso di morte, grave infermità o abbandono della madre del bambino e di affidamento esclusivo del bambino al padre. Questo diritto è riconosciuto anche nel caso in cui la madre non lavori.
L'indennità di paternità è vincolata alla presenza della contribuzione minima da parte del lavoratore.
Se la nascita del figlio avviene in un momento in cui il genitore non lavora, la legge permette di accreditare figurativamente il congedo obbligatorio di maternità (e di paternità, nei casi riportati più sopra) e utilizzarlo per maturare la pensione.

Per ulteriori informazioni rivolgersi al Centroinformagiovani o telefonare la numero 0825.610320 o inviare un email al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

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