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Pro Loco, Saveriano presenta "Spiniger"

Lo scrittore avellinese in città per promuovere un poema di stampo classico che fiorisce nel "dolore profondo e spinoso" di Nasiriyab

Armando Saveriano

Si terrà sabato 5 dicembre 2009 alle ore 17.00, presso la sala della Pro Loco di Atripalda, la presentazione del volume di poesia “Spiniger”, di Armando Saveriano. L’autore è un noto intellettuale irpino, residente ad Avellino e fondatore dell’associazione culturale “Logopea”, che ha aderito al “Manifesto del pensiero emotivo” di Manacorda e che è conosciuto per i suoi versi, le opere in prosa e le biografie dei poeti Martinillo e Bartolini. È inoltre maestro in arti sceniche, scrittura creativa, recensore e critico raffinato. Prenderanno parte alla presentazione il presidente della Pro Loco Cucciniello, il sindaco Laurenzano, l’assessore Foschi, il Colonnello dei Carabinieri Sottili, il comandante Papa ed il Maresciallo Cucciniello. A relazionare saranno i professori Perugini e D’Errico mentre brani scelti saranno interpretati dai giovani attori Correale, Di Gregorio e Pacilio, diretti dal regista Vesta e accompagnati dal commento musicale dei “Notturno Concertante”.

Il punto focale dell’opera è ampiamente rintracciabile nel titolo: “Spinger” è infatti il termine latino che indica il dolore profondo e spinoso che si rinnova ogni volta che il ricordo della causa riaffiora alla mente. Si riferisce, in questa specifica opera, alla notizia della strage dei soldati italiani di stanza a Nasiriyah nel 2003 ed a quella spina che si conficcò nel petto di chi a casa attendeva e sperava. Tutto questo però, senza slanci moralistici, senza la volontà di stigmatizzare i mali della guerra né i suoi carnefici, ma solo elogiando il coraggio e la dignità del sacrificio. Spinger è un poemetto di stile classico che è stato accolto molto positivamente dalla critica e che si rifà ai modelli del teatro da camera senecano in cui, l’elemento corale da voce allo strazio dei caduti ed a quello dei sopravvissuti. Influenze di alta letteratura classica con un linguaggio “colto, originale e creativo” che ricalca le tematiche antiche del nobile scopo delle terre da risanare e del ripudio delle armi, con toni alti e spesso elegiaci.

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