Mercoledì, 15 Mag 24

Tu sei qui:

Colucci lascia il segno

La mostra antologica in Dogana del "professore" si arricchisce di foto

In questi giorni, la mostra antologica di pittura e grafica dell'artista Galante Colucci, in corso nell'edificio della Dogana dei Grani, è stata arricchita di un'appendice fotografica della collezione dello stesso autore. Le foto riproducono eventi sociali e artistici di Atripalda. Si tratta di numerosi scatti di manifestazioni degli scorsi anni nonchè di foto d'epoca scattate durante il periodo di frequenza dell'Istituto d'Arte di Napoli. La mostra, che ha suscitato l'interesse di molti, è prodotto di un percorso di vita ed una sequenza di stati evolutivi dell’arte e dell’artista. La calma di chi ha affrontato la vita ed ha saputo tradurla in immagini e colori, in inquietudini e passioni: questa è la mostra di Colucci agli occhi di chi la "pecorre". Tanto di tecnico si è detto di lui, tanto si continua a dire, con toni entusiastici ed ammirazione. Ora che l’esposizione è ad Atripalda, fino al 19 dicembre, vale davvero la pena farci un salto. Si passa dai primi chiaroscuri, che hanno convinto il padre ad indirizzare il giovane Galante alla formazione artistica, alle ultime e recenti serigrafie che racchiudono l’esperienza di un uomo con cinquant’anni d’arte alle spalle e voglia di continuare. Evoluzione interiore, fisiologica ed evoluzione degli stili e delle forme. Punti di vista diversi di soggetti naturali costanti, ali spiegate di gabbiani, colombe e mare infinito racchiuso dalla spigolosità delle scogliere. Il ritorno, nei paesaggi, alla fanciullezza delle vacanze marine e l’accostamento alle tematiche lascive dei lussuriosi danteschi. Vento di passione che non si placa e scuote ancora nel tempo, scuote gli animi di fronte alla guerra, alla distruzione della natura ed all’indifferenza degli usi comuni che sembrano rendere l’altro un marziano della propria esistenza. E poi Atripalda, Atripalda nella distruzione del terremoto, Atripalda nella rinascita delle tradizioni religiose e nelle credenze cittadine. Il Clown, sorridente, sereno e senza ombre...la voglia di tornare indietro, di rifugiarsi nel ricordo di un passato senza tempo e di una dimensione nascosta in ognuno e riflessa, in rari momenti, nello specchio di casa o nella tela di un bravo artista.Una mostra di emozioni che si apprezza sia da specialisti che da profani.

E-mail Stampa PDF