Martedì, 16 Apr 24

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Il maestro Carrarelli ha realizzato due pale d’altare per chiesa di San Pio

I pontefici che hanno accompagnato il cammino terreno del santo di Pietrelcina ed esponenti delle istituzioni civiche, clero e popolo di Dio, si incontrano idealmente sotto la paterna protezione del frate santo

(per gentile concessione di Sabino Battista)

La chiesa di San Pio ad Alvanite si arricchisce di due preziose pale d'altare, dittico ambizioso ed imponente del M° Franco Carrarelli sulla santità di San Pio. L'opera che modifica sostanzialmente la percezione dello spazio absidale, che oggi si presenta finalmente caldo ed accogliente, è stata realizzata in seguito alla sollecitazione di cittadini e fedeli, e munificamente donata dall'autore alla comunità cristiana di Alvanite, nel corso di un'affollata e sentita cerimonia.

Gli esempi più luminosi della santità del '900 ed i pontefici che hanno accompagnato il cammino terreno del santo di Pietrelcina (nella tavola di sinistra) ed esponenti delle istituzioni civiche, clero e popolo di Dio, in quella di destra, si incontrano idealmente sotto la paterna protezione del frate santo per ritrovarsi come comunità solidale.

L'evento, che non si fa fatica a definire storico' nella quotidianità di una periferia post sismica che vuole affrancarsi dal disagio sociale e dal bisogno materiale, è culminato in una solenne concelebrazione, presieduta dal vescovo di Avellino Francesco Marino, con Don Enzo De Stefano, don Gerardo Capaldo e Padre Jean Claude.

Il M° Carrarelli, il prof. Raffaele la Sala, il prof. Umberto Della Sala (che ha curato con l'artista un opuscolo stampato a spese della famiglia Colucci) hanno illustrato il dittico nei suoi contenuti artistici, iconografici e storici, prima del saluto istituzionale del sindaco Spagnuolo.

Un'ampia documentazione fotografica è stata realizzata da Sabino Battista, mentre Zoom di Carmine Montefusco ha curato un filmato professionale dell'evento.

(per gentile concessione di Sabino Battista) (per gentile concessione di Sabino Battista) (per gentile concessione di Sabino Battista) (per gentile concessione di Sabino Battista)

(per gentile concessione di Sabino Battista)(per gentile concessione di Sabino Battista)

(per gentile concessione di Sabino Battista)

(per gentile concessione di Sabino Battista)(per gentile concessione di Sabino Battista) (per gentile concessione di Sabino Battista)

(per gentile concessione di Sabino Battista)

(per gentile concessione di Sabino Battista)

(per gentile concessione di Sabino Battista)

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(per gentile concessione di Sabino Battista)

(per gentile concessione di Sabino Battista)

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Commenti  

 
#7 savino 2015-09-30 18:31
caro Anonimo, tutta questa vicenda, anche i commenti, dicono della nostra pochezza. Di certo non mi sorprendo, conosco bene la mediocrità che alberga in questa comunità. La conosco, ne ho preso atto.
 
 
#6 Anonimo 2015-09-30 07:04
Meno male che Savino si è incluso nei piccoli e nei provinciali....
 
 
#5 savino 2015-09-29 15:31
quanto siamo piccoli e provinciali.... .
 
 
#4 Ernesto 2015-09-29 08:21
E' certamente una delle opere meritorie che restano nella storia di Atripalda grazie maestro per aver raccontato una parte della storia del mio paese e per aver glorificato San Pio, grazie di cuore, mi creda di così grandi ad Atripalda non ce ne sono e proprio ad Alvanite era il posto giusto. Grazie anche a nome dell'intera comunità
 
 
#3 ANTONIO 2015-09-25 21:24
Ma ci sono Lina Napolitano, Luigi Tuccia e Nancy Paladino? Aquino, Antonacci, Pesca? Almeno un Vigile Urbano ci poteva stare. Poteva starci, lo spazio si poteva trovare, l'on Paris.
Tutti con Alvanite sullo sfondo. il vero capolavoro degli ultimi 40 anni atripaldesi.
 
 
#2 SAVINO 2015-09-25 21:05
....però i poveri, i poveri cristi non si vedono nei disegni.... magari in futuro qualche ritocco....
 
 
#1 savino 2015-09-25 15:50
non vorrei offendere nessuno, ma sembra molto ispirato dall'opera di De Concilis della chiesa del rione Ferrovia, senza averne la forza artistica ed i richiami simbolici e storici.
Insomma, non mi piace per niente.