Venerdì, 29 Mar 24

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Il Vangelo della Domenica

✠ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9, 38-43.45.47-48)

«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel nome di Cristo, non perderà la sua ricompensa».

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nomee volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

Commento di Concetta Tomasetti

Quando Gesù parla dei "piccoli", non intende tanto i bambini quanto piuttosto i poveri e gli emarginati, nonché le persone fragili, dalla personalità insicura, facilmente impressionabili e portati a imitare i comportamenti altrui. La seconda è la parola "scandalo", che di per sé indica una pietra che fa inciampare il viandante e lo fa cadere; Gesù la usa in senso morale, per designare quelle parole e quei comportamenti che inducono i "piccoli" a cadere in peccato, di qualunque genere sia. Chi ne fosse la causa ne porta tutta la responsabilità, con conseguenze gravissime: il divino Maestro lo proclama con parole tra le sue più severe, che non richiedono commento ma solo da parte nostra un risveglio del senso di responsabilità. Io non ringrazierò mai abbastanza i miei genitori, che crearono una famiglia dove la cura dell'innocenza e della fede era la priorità dell'educazione. Ringrazio mamma e papà per la loro dedizione e l'impegno e la testimonianza che mi hanno offerto per la mia crescita cristiana: un vero grande dono. È stata la forza per accogliere la mia vocazione e viverla. Purtroppo non tutti i bambini sono così fortunati. La realtà, infatti, è che tutti, oggi, senza distinzioni, conviviamo in questo mondo che ha perso il pudore, atteggiamento veramente bello agli occhi del Padre. Ma ciò che ritengo più drammatico è che oggi gli scandali sono in ogni manifestazione della vita, al punto tale che quasi non fanno più... scandalo! Si leggono fredde statistiche su decine di migliaia di fanciulli avviati alla prostituzione, usati per divertire gli adulti, di vite violentate nella brutalità per fini solo commerciali. Un tempo si conservava almeno l'orrore dello scandalo, oggi rischia di passare nelle coscienze quasi come segno di liberazione dalla virtù, eppure rimane sempre come un trauma per l'anima di chi lo subisce, incide talmente nel profondo dell'essere, da dare a volte un corso sbagliato all'intera esistenza. Ecco perché oggi Gesù usa parole durissime, che dovrebbero far riflettere tanti, ma tanti, che forse non provano neppure più rimorso nel condurre una vita scandalosa. Non resta che pregare perché il mondo si riempia di giovani, di uomini e donne che sappiano e vogliano conservare quella bellezza del cuore, che sa emanare il profumo dell'innocenza. È bello incontrare o stare assieme a persone dalla vita sobria e semplice, in cui regna la presenza di Dio: sono una testimonianza preziosa che si contrappone all'oscurità dello scandalo. Chiediamo al Padre di conservarci 'un cuore da bambini', che è la vera nostra bellezza davanti ai Suoi occhi. È un cammino esigente, ma necessario, se vogliamo davvero realizzare il fine umano e divino per cui siamo stati creati.

Buona domenica e buona settimana!

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