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Don Enzo: A Pasqua un pensiero per chi non riesce a tirare avanti

Dall’altare della Chiesa Madre, il parroco invita tutti i fedeli a partecipare alla raccolta alimentare per i più deboli

Il numero di famiglie in condizioni difficili cresce sempre di più

In molti, in silenzio, si rivolgono al proprio parroco e confessano con dolore nel cuore di non poter sfamare i figli a causa delle difficoltà e della crisi che li ha abbattuti. Si tratta di giovani che hanno perso il lavoro, padri di famiglie con reddito unico non più garantito a causa di mesi di disoccupazione e di contratti ormai carta straccia. Molte madri, con le lacrime agli occhi, chiedono aiuto in chiesa o alla Misericordia mentre molti hanno vergogna di ritirare i viveri oppure non ne hanno più la forza. Il parroco, per loro, alza la voce dall’altare chiedendo ai fedeli riuniti in chiesa, con le palme benedette in mano, un atto di carità cristiana, un cenno di aiuto concreto: «Pensate, in questi giorni della Settimana Santa, a chi non ce la fa a portare il piatto a tavola, a chi non può dare da mangiare ai propri figli: vi chiedo, per loro, aiuto. La chiesa è aperta, la sacrestia è aperta, tutti sono invitati a donare quanto possono, soprattutto beni di prima necessità, alimenti, come pasta, scatolame e anche qualche cosa per i bambini, Dio ve ne sarà grato».

È un appello che giunge al termine della celebrazione della Domenica delle Palme, di fronte ad una chiesa gremita di fedeli che per un attimo sono rimasti in silenzio, sorpresi ma anche immersi nella riflessione sulle condizioni di quella fascia di persone che sono sempre più povere, sempre più deboli, sempre più mortificate.

Dopo la funzione il parroco è passato in silenzio tra i banchi, qualcuno lo ha seguito in sacrestia, chiedendo cosa fare, altri lo hanno ascoltato in silenzio: i volti non sono quelli di fedeli che vanno ad una festa, ma di fedeli che ora sono chiamati a rispondere. C’è stata una certa mobilitazione, il parroco accenna un sorriso ed ora attende che i suoi fedeli rispondano con il cuore poiché Pasqua è anche questo: dolore, passione, riflessione e festa. Non è la prima volta che Don Enzo esorta i fedeli a partecipare alla raccolta alimentare dal momento che fece lo stesso anche a Natale.

Ad ogni modo, i fedeli possono contribuire rivolgendosi direttamente in sacrestia dove lasciare le buste con gli alimenti che saranno poi fatte recapitare da Don Enzo.

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Commenti  

 
#4 Romei G.M. 2012-01-28 20:10
Carissimo "ospite 1" è pur vero quello che scrivi circa lo IOR e Marcincus , ma i scandali nella Chiesa ci sono sempre stati e forse ci saranno ancora, ma Don Enzo, non pubblicizza mica i suoi gesti di carità, lui giustamente vuole scuotere le coscienze e noi nel nostro piccolo rispondiamo interrogando la nostra coscienza e a quella un giorno risponderemo.
 
 
#3 Guest 2010-04-10 18:35
Ma che bella predica, caro brother...
in realtà non rispondi alle cose che ho fatto notare. Ti limiti a rilanciare l'invito del nostro parroco.
Visto che ci siamo ti do qualche altro elemento: hai notizia dei soldini dell'8 per mille? dove vanno a finire tutti quei bei soldoni? C'è una simpatica inchiesta giornalistica che ci svela che quei danari basterebbero a sfamare un intero esercito. Invece, quell'esercito di bisognosi ha ancora fame e dei soldini/soldoni non c'è traccia.
rispondi ancora, caro brother, così ti metto anche le cifre.
Poi ti metto anche i soldi della regione e qualche altra curiosità.....
 
 
#2 Guest 2010-04-07 16:30
Caro Sandro,
limitiamoci ad Atripalda e non al mondo intero, Don Enzo ci invita a donare per i nostri amici, per i nostri paesani che sono con noi ogni giorno, che per vergogna non chiedono, ma Don Enzo sa che hanno bisogno di aiuto. Ti prego limitiamoci a questo... diamo una mano a Don Enzo, basta un piccolo gesto, un pensiero, quando vai a fare alla spesa pensa al tuo vicino che non ce la fa e che ha dei figli.. pensa ad uno di noi, vedrai ti verrà più facile donare.... e poi come diceva Sant'Agostino.. ..chi dona non deve ricordare, chi riceve non deve dimenticare!
Ciao
 
 
#1 Guest 2010-04-04 20:24
Caro don Enzo,
sarebbe cosa buona e giusta donare qualche soldino della chiesa alle persone che sono in difficoltà.
C'è un bel libro, Vaticano SPA edito da Chiarelettere, che ci illumina su tutte le opere pie che negli anni 80/90 sono state organizzate dallo IOR, da marcinkus, con l'avallo e l'appoggio del porporato di quell'epoca non molto lontana. Sarebbe interessante che ai poveri vada un gesto di carità di quei preti che si limitano ad enunciare il problema senza mai agire nel concreto.
La chiesa ci dice che ci sono tanti poveri che hanno bisogno, aggiungendo che dobbiamo esere caritatevoli.
Noi, solo noi! Loro investono in borsa...